“Ambiente e occupazione. Valori non contrapposti” di Giuseppe Latour – Il Sole 24 ore – 23 novembre 2017

Ambiente e lavoro sembravano due valori contrapposti. Si pensava che la green economy fosse marginale, ma oggi abbiamo chiaro che è uno dei pilastri della nostra sostenibilità e competitività. La green economy è la migliore risposta alla crisi». Sono le parole con le quali il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni ha commentato Greenitaly 2017, l’ottavo rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere sul ruolo strategico dell’economia verde.

“L’Art bonus sfiora i 24 milioni” di Antonello Cherchi – Il Sole 24 ore – 23 novembre 2017

Il mecenatismo prende sempre più piede. Lo dimostrano le cifre dell’Art bonus, la detrazione fiscale del 65% per chi sostiene la cultura, che in Toscana sfiora i 24 milioni e in Italia supera la soglia dei 200. La regione si trova al quinto posto dopo Lombardia (72,9 milioni), Veneto (30,4), Piemonte (28,2) e Emilia Romagna (24).

Tra le conferme della forza del mecenatismo la seconda edizione dei Corporate art awards, i premi alle imprese che aiutano l’arte (iniziativa promossa da Confindustria), assegnati il 22 novembre a Roma, dopo una selezione di 80 aziende e 20 istituzioni di 18 Paesi.

“Parità, il dividendo non riscosso” di Maria Silvia Sacchi – Corriere Economia – 20 novembre 2017

Nell’ultima analisi sfornata da McKinsey (Women Matter Report) si dice che le donne «sono uno dei più grandi bacini di forza lavoro non sfruttata»: nel mondo del lavoro vi sono circa 655 milioni di donne in meno rispetto agli uomini. E non perché siano in numero inferiore nel totale della popolazione, visto che sono invece un po’ più della metà. E nemmeno perché non studino, anzi le donne costituiscono oltre il 50% dei laureati, ma solo il 25% di loro occupa posizioni manageriali (ecco l’investimento in istruzione non sfruttato). Questo finisce per far sì che le donne generino il 37% del Pil mondiale anche se sono il 50% della popolazione in età lavorativa. Non tutte le regioni sono uguali.

 “Le sorprese del (secondo) welfare” di Dario Di vico – Corriere della sera – 21 novembre 2017

Nel lessico politico-economico italiano l’espressione “Secondo welfare” ha faticato e ancora fatica ad imporsi. In questo caso il mainstream butta a sinistra e infatti tra gli accademici, gli economisti, i sindacalisti e i politivi gauchisti parlare di secondo welfare è ancora considerato una sorta di tradimento. Indebolirebbe la battaglia per difendere e allargare il primo, quello statale.