Federculture, insieme ad AGIS, Alleanza Cooperative Italiane Turismo e Beni culturali e Forum Nazionale del Terzo Settore organizza la Conferenza Nazionale dell’Impresa Culturale, in programma all’Auditorium Parco del Castello de L’Aquila mercoledì 5 luglio. Una giornata di incontro/confronto attraverso tavoli di lavoro tematici che produrranno un documento di proposta finale condiviso e sottoscritto da tutti i partecipanti.
La Conferenza ha come primo obiettivo quello di incrementare, tra gli attori del settore, e soprattutto tra gli amministratori locali e nazionali, la coscienza del peso strategico del settore della cultura e, in particolare, della rilevanza delle imprese protagoniste nella gestione dell’offerta culturale del Paese. La specificità dell’impresa culturale è strettamente connessa alle peculiarità del settore e della gestione dei luoghi culturali, nella gran parte di emanazione pubblica ma affidata a soggetti giuridicamente privati, nella quale si affacciano sempre più anche processi partecipativi dei cittadini e forme di imprese di comunità.
La Conferenza dell’Impresa Culturale si propone quindi come il primo appuntamento nazionale nel quale far emergere la consapevolezza della necessità di una disciplina specifica per l’impresa culturale e affermare il principio dell’«eccezione culturale», al fine di porre in essere gli strumenti necessari a sostegno del settore, semplificando le procedure ed eliminando vincoli non compatibili.
In occasione della Conferenza s’intende, inoltre, lanciare anche la Scuola di Governo per lo sviluppo locale a base culturale.
Sempre nell’ambito della Conferenza Nazionale dell’Impresa Culturale la sera del 4 luglio presso il Teatro Comunale Vittorio Antonellini dell’Aquila, si svolgerà la cerimonia di premiazione del Premio Cultura di Gestione – edizione speciale per l’impresa culturale allo scopo di riconoscere modelli innovativi di intrapresa che hanno saputo generare un impulso in termini di incremento e miglioramento dell’offerta di beni e attività culturali, della loro produzione e della loro fruizione pubblica, intesa come disponibilità universale e non discriminata.