La guida, in formato digitale, fa chiarezza sulla finanza sostenibile e spiega ai cittadini come riconoscere e investire in imprese attente alla sostenibilità, dal punto di vista ambientale, sociale e di buon governo.
Cosa sono la finanza sostenibile, lo sviluppo sostenibile e l’economia circolare?
Risponde a queste e ad altre domande il vademecum “Finanza sostenibile. Qualche spunto per saperne di più”, diffuso dall’Associazione bancaria italiana (Abi) , in collaborazione con le banche e le Associazioni dei consumatori, per offrire ai cittadini un valido strumento per orientarsi nel mondo della finanza sostenibile.
La guida, in formato digitale e consultabile sul sito dell’Abi, spiega in modo chiaro la sostenibilità, mettendo al centro le scelte a disposizione del cittadino. Partendo dagli SDGs dell’Agenda 2030 e dagli Accordi di Parigi sul clima, fa chiarezza sull’importanza della sostenibilità come modello economico etico e illustra il suo legame naturale con i processi di riciclo e riuso dell’economia circolare e con la finanza sostenibile, l’argomento centrale della guida.
La finanza sostenibile, spiega il documento, tiene conto dei fattori ambientali, sociali e di buon governo (secondo la formula Esg – Environmental, Social, Governance) in una logica di lungo periodo, dando importanza al cambiamento climatico, alle disuguaglianze sociali e all’attività delle istituzioni politiche e private.
Le banche, come tutte le imprese, possono essere sostenibili, garantendo procedure e politiche aziendali attente ai consumi energetici, alla produzione dei rifiuti e al rapporto con i dipendenti. Ma soprattutto possono compiere scelte sostenibili a livello di credito, concedendo prestiti e microcredito a famiglie bisognose e a imprese a rischio di esclusione, favorendo i finanziamenti per l’acquisto o la riqualificazione di case ad alta efficienza energetica (i cosiddetti “mutui verdi”) e gli investimenti dedicati alla sostenibilità come i fondi Esg e le obbligazioni verdi, come stabilito dal Testo unico bancario.
Gli altri attori coinvolti nella finanza sostenibile oltre alle banche, spiega la guida, sono le imprese, gli operatori finanziari, gli intermediari e i consulenti per gli investimenti, le autorità del settore europee e nazionali e i consumatori, cui questa guida è principalmente indirizzata.
Le scelte che il cittadino può compiere per favorire la finanza sostenibile sono diverse: investire su società sostenibili e a basso impatto ambientale; “scegliere con il portafoglio”, cioè orientare il mercato grazie alle sue preferenze di acquisto; optare per i servizi online e in remoto rispetto a quelli che richiedono spostamenti e favorire la dematerializzazione della documentazione bancaria evitando le comunicazioni cartacee.
Per fare la differenza, conclude il documento, occorre informarsi e consultare la Dichiarazione non finanziaria (Dnf) sui siti istituzionali delle imprese quotate con oltre 500 dipendenti, incluse le banche: un documento in cui ogni impresa comunica la propria gestione degli aspetti relativi alla sostenibilità e l’impatto della propria attività sull’ambiente e sulla società.
Oltre alla Dnf, le altre fonti a disposizione dei cittadini per monitorare le attività sostenibili di un’impresa sono i bilanci integrati, i contenuti della comunicazione istituzionale e social e la presenza di progetti virtuosi sul territorio, di programmi didattici nelle scuole, di finanziamenti alla sostenibilità, di partnership virtuose, di attività di volontariato e di sponsorizzazione di attività sul territorio.
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