Bussola per la competitività europea. Accordo di Parigi “speranza per l’umanità”. Investire nella cooperazione globale. Sessione plenaria del Parlamento. Raccomandazioni per i piani di bilancio.
Il 21 gennaio, al World economic forum di Davos, Ursula von der Leyen ha tenuto un discorso d’importanza strategica per l’avvio dell’operatività del nuovo mandato quinquennale alla presidenza della Commissione europea e del suo programma politico. L’intervento di von der leyen, riflettendo anche l’evoluzione degli scenari geopolitici con la ri-elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, mantiene una diplomatica apertura al dialogo e alla cooperazione, esprimendo fiducia in una prospettiva di collaborazione e considerando i comuni interessi e la forte integrazione che sussiste tra le economie dell’Ue e degli Stati Uniti, rimarcando comunque la posizione salda dell’Unione sui propri valori.
Il discorso della presidente della Commissione inquadra le differenze che a livello geopolitico caratterizzavano l’avvio del nuovo millennio rispetto al 2025 – anno di chiusura del primo quarto di secolo. von der Leyen evidenzia come gli anni 2000 si aprivano in un clima di solida fiducia nella collaborazione globale, con il superamento delle divisioni ideologiche, con lo sviluppo di una più forte interconnessione commerciale, evidenziando i risultati positivi anche in termini di riduzione della povertà nel mondo soprattutto in Cina e in India, con la fiducia nell’evoluzione delle nuove tecnologie digitali quale forza di prosperità e pace senza ambiguità.
La valutazione generale e il risultato che vediamo oggi è che il mondo è divenuto più interconnesso che mai, ma che nuove fratture hanno cominciato a farsi sentire su nuovi fronti. Nel discorso è messo in evidenzia con preoccupazione come le nostre dipendenze nella catena di approvvigionamento sono a volte utilizzate come armi, come dimostrato dal ricatto energetico della Russia, o si rivelano fragili quando shock globali, come la pandemia, emergono senza preavviso. […] L’ordine mondiale cooperativo che immaginavamo 25 anni fa non si è trasformato in realtà. Siamo invece entrati in una nuova era di dura competizione geostrategica. Le principali economie del mondo competono per l’accesso alle materie prime, alle nuove tecnologie e alle rotte commerciali globali. Dall’intelligenza artificiale alla tecnologia pulita, dalla quantistica allo spazio, dall’Artico al Mar Cinese Meridionale: la corsa è iniziata. Con l’intensificarsi di questa competizione, probabilmente continueremo a vedere un uso frequente di strumenti economici, come sanzioni, controlli sulle esportazioni e tariffe, intesi a salvaguardare la sicurezza economica e nazionale.
Nel suo discorso, von der Leyen rimarca comunque l’intenzione di non rinunciare al perseguimento della cooperazione internazionale come obiettivo generale: dovremo lavorare insieme per evitare una corsa globale al ribasso. Perché non è nell’interesse di nessuno rompere i vincoli dell’economia globale. Dobbiamo piuttosto modernizzare le regole per sostenere la nostra capacità di produrre un vantaggio reciproco per i nostri cittadini.